Presi come siamo dalla nostra frenetica routine quotidiana, abbiamo spesso l’impressione che le giornate scivolino via senza che la lista delle cose da fare si accorci, o senza che riusciamo davvero a goderci i nostri figli!
Ma come possiamo migliorare la qualità del tempo dedicato ai figli?
Vediamo oggi 4 soluzioni.
1. Non hai tempo per tuo figlio? Soluzione: inverti le priorità
Quando torni a casa dal lavoro, magari hai già la testa in cucina:
“Che cosa preparo? Quando finisco le faccende domestiche? Quando faccio la lavatrice?
Suggerimento: non lasciare il tempo con i figli in coda alla lista! Scardina il meccanismo del “prima il dovere e poi il piacere”: basta poco per farli sentire coccolati e ascoltati.
Quando arrivi in casa, fai in modo che il tuo primo pensiero siano loro:
“Amore, sono a casa! Non vedevo l’ora di tornare per giocare un po’ con te!”
Basta una partita a carte, un gioco da tavolo, prendere un tè con le bambole o una gara di macchinine: anche se pensi di perdere del tempo, in realtà lo stai guadagnando!
Perché in questo modo si sentiranno appagati e vi lasceranno più tempo dopo da dedicare alle faccende di casa. Prova e vedrai quanto tempo guadagnerai.
2. Tempo di qualità o quantità con i figli? Soluzione: ritorna bambino
Per i bambini e i ragazzi non conta tanto quanto tempo trascorri con loro, ma COME.
Se trascorrete insieme anche un intero pomeriggio, ma non li ascolti perché ha la testa altrove o guardi sempre il cellulare, quel tempo non vale molto.
Prenditi invece anche solo mezz’ora da dedicare in maniera immersiva ed esclusiva a tuo figlio: stacca il cervello dalle cose da fare e spegni il cellulare.
Goditi il gioco e prova a tornare bambino!
Si tratta di semplici accorgimenti per instaurare una routine familiare che non dimentichi i momenti piacevoli da passare in compagnia dei figli, chiudendo fuori il mondo e facendo iniziare il gioco!
3. Non lo capisci? Soluzione: mettilo sempre al primo posto
Tuo figlio ha bisogno di sentirsi sempre in qualche modo “visto, considerato”.
Ha bisogno di sentire che noi siamo interessati a quello che lui fa, a quello che lui dice, che noi lo consideriamo.
Ci sono 3 passi che possono aiutarti a migliorare la qualità del tempo che trascorrerete insieme e per farlo sentire al primo posto!
Passo 1: occhi
Una delle cose migliori che puoi fare è guardarlo negli occhi quando parla.
Fermarti un secondo, guardalo negli occhi e ascolta quello che ha da dire.
Anche nella tua situazione lavorativa classica, se parli con un collega e lui intanto fa altro, ti senti considerato? Forse non molto?
Se lui ti parla mentre fa altro non riesce a connettersi davvero con te, a guardarti negli occhi, ad essere concentrato su di te e sull’emotività che ti accompagna.
Non può capire:
“Secondo me questa cosa non ti è piaciuta tanto. Ti stai un po’ arrabbiando. Forse ti dà fastidio, ma non me lo stai dicendo”.
Senza lo sguardo non si colgono queste cose.
E con i bambini è uguale.
Spesso noi genitori ci lamentiamo:
“Non riesco a capire che cosa prova”
Ecco perché. Perché non lo guardiamo abbastanza.
Nel momento in cui lo guardi un po’ di più, lo osservi, fai qualche domanda in più guardando che faccia fa, la luce che ha negli occhi, come si muove, che cosa dice…
Allora vedrai che diventa tutto più facile.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima e guardare tuo figlio gli permette di sentirsi amato, accolto, di sentire che lui esiste e che esiste per l’amore di mamma e papà, il vero motore e l’alimento che lui desidera di più.
Passo 2: abbassati
Abbassati alla sua altezza ogni volta che ti è possibile quando vuoi comunicargli qualcosa.
Passo 3: sentimenti
Chiedigli spesso come si sente: si sentirà ascoltato e imparerà a sua volta ad entrare in contatto e a riconoscere i suoi sentimenti.
Quando rientra da scuola o dalla scuola materna, per esempio, evita di chiedergli:
“Come è andata?” (lui si proietta nel fare e nella performance)
e chiedigli piuttosto:
“Come ti senti? Come sei stato stamattina a scuola?” (si sente messo al primo posto e sente che per mamma e papà è importante innanzitutto lui come individuo e non per quello che fa)
4. Trascorro poco tempo con mio figlio! Soluzione: Organizza esperienze di (estrema) qualità
Sarebbe molto comodo avere figli che “dove li metti stanno”, e sappiamo benissimo che il tempo è sempre poco.
Ma… quando possibile possiamo giocarci la carta della sperimentazione senza limiti.
Infatti i bambini e i ragazzi, per imparare, per crescere, per scoprire come risolvere i problemi quando saranno grandi, per avere fiducia e stima in se stessi, hanno bisogno di fare, di sperimentare, di sporcare e di sbagliare.
Non ti preoccupare solo del riordino: poi metteranno a posto, perché tu gli dai l’esempio.
Se tu sei ordinato, loro saranno ordinati, se non hai conflitti e lotte di potere con loro, ti seguiranno e se tu pulisci, loro puliranno…
I bambini hanno bisogno di sperimentare!
Cogli l’invito e prova a non metterli di fronte a una classica lezione da apprendere a memoria e ripetere fino alla noia, prova a metterli davanti a un’esperienza.
👉 Organizza esperienze nuove: portali per esempio in un weekend di viaggio, magari in una fattoria a vedere gli animali, dove sia possibile toccare le bestiole, accarezzare i cuccioli, provare a dar loro da mangiare…
👉 Fagli vivere delle esperienze sensoriali che scatenino in loro la voglia di farti delle domande, di sentirti rispondere ai loro perché, di trovare loro per primi delle risposte.
I bambini e i ragazzi non sono dei vasi vuoti.
Sono pieni di sapere e il loro nutrimento è dato dall’esperienza, vedere il mondo, toccare con mano.
👉 Quando gli proponi un giocattolo, prova a sostituire un artefatto perfetto, un bambolotto o macchinina che fanno tutto da sé, con dei materiali con cui tuo figlio possa costruire, creare, strappare, incollare, ricucire…
Questo sarà un vero insegnamento per la sua vita da adulto.
Sperimentando in prima persona impara, già da piccolo, l’unica verità importante: ognuno può plasmare la propria vita.
Quindi raggiungere i sogni è possibile, creare, fare delle domande, trovare le risposte dentro di sé…
NON TI ASCOLTA, FA I "CAPRICCI", TI SFIDA O RI SIBELLA?
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