Sulle punizioni ai figli, che si tratti di punizioni a bambini di 4 anni o di un adolescente ci sono un sacco di dubbi che girano nella testa dei genitori.
Da un lato ci sono i sostenitori delle punizioni, dei musi duri e toni di ghiaccio che vogliono sapere:
Che punizioni dare ai bambini? Quanto deve durare un castigo? Quando punire i figli?
Quando si può iniziare a sgridare un bambino e dare la punizione? Quali sono le punizioni educative in adolescenza?
Dall’altra sponda abbiamo mamme e papà che invece mettono in dubbio la valenza educativa delle punizioni per i bambini e i ragazzi e si chiedono:
E’ possibile educare senza punire?
Come farsi ascoltare senza urlare, punire e ricorrere ai ricatti?
Stai per scoprire che esistono le soluzioni per risolvere la causa che ha portato tuo figlio o tua figlia a comportarsi in un certo modo e…
…che la punizione non è necessaria per educare, anzi, devi sapere che non solo è la via più faticosa per te ma crea nel tempo anche una distanza fra te e i tuoi figli.
E se le punizioni per i bambini e i ragazzi non fossero educative?
Si parte dal principio secondo il quale se hai sbagliato io ti posso punire facendoti soffrire…
Ti chiudo al buio in una stanza, ti metto nella sedia della riflessione, ti umilio davanti ai compagni, ti faccio fare una figuraccia, ti tolgo i cartoni, ti tolgo il videogioco, ti tolgo il tuo gioco preferito, ti tolgo il pomeriggio con il tuo amichetto…
Si presuppone che con queste conseguenze il bambino o il ragazzo capisca che così non si deve comportare, perché altrimenti non ottiene qualcosa a cui tiene o si sentirà umiliato, ecc…
Un giorno hanno deciso di provare a usare questo sistema con gli animali:
tu vuoi andare a prendere il mangiare, se fai quel percorso suoni il campanello, fai la giravolta, alzi la gamba, fai la pipì allora hai il premietto e hai la pappa buona, altrimenti se fai il percorso al contrario, giri dall’altra parte, fai la pipì con l’altra gamba prendi la scossa… niente pappa e vediamo se così ti convinco a fare quello che dico io.
È un po’ la filosofia che risiede nella nostra testa quando decidiamo consapevolmente che la punizione è giusta, quindi la usiamo come metodo educativo.
In verità questo discorso si equipara alle sberle… non servono e l’esperienza lo conferma.
Ma veramente pensiamo che i figli di oggi siano così insensibili, sottomessi, poco intelligenti, per cui possa funzionare un approccio basato sulle punizioni, sulle privazioni e sulla paura?
Il problema è che la punizione non è assolutamente educativa.
So che magari stai pensando:
“Non è vero, quando lo punisco sta buono e fa quello che dico io, quindi funziona…”
Forse tuo figlio si sottometterà anche in quel momento, ti dirà anche di sì, accetterà anche l’umiliazione, ma fa quello che vuoi tu per paura…
Bisogna sapere che tutte queste soluzioni lo fanno rinsecchire, lo fanno sentire sminuito, svalutato, non crederà più in se stesso, oltre il fatto che con il tempo smetterà di credere in te, di fidarsi, comincerà a mentire, a non ascoltare…
Se noi vogliamo il suo bene, la sua crescita nella maniera più fisiologica possibile, possiamo scegliere di non usare le punizioni con i figli, dato che le alternative oggi le abbiamo.
Ecco perché amo moltissimo l’idea dell’Aiutante Magico.
Abbiamo fatto nascere i nostri figli, abbiamo scelto di curarci di loro e ora dobbiamo accompagnarli come delle guide fedeli, degli Aiutanti Magici, perché a volte bisogna fare delle magie per de-condizionarci da tutta la vecchia cultura sull’educazione dei bambini che ci è propinata dalle generazioni che ci hanno cresciuto.
Come educare i figli senza ricorrere alle punizioni
Cosa possiamo fare per non punire e riuscire comunque a educare e far capire ai figli che cosa si può fare e cosa non si può fare?
Quando un bambino ha un certo atteggiamento o fa un errore qualsiasi, ecco quali sono le azioni da fare, sempre le solite: non ci arrabbiamo, andiamo in aiuto, cerchiamo di capire cos’è successo.
Riflettiamo un attimo:
> Qual è il motivo per cui è successa questa cosa?
> Sei arrabbiato? Sei stanco? Senti che nessuno ti sta guardando in questo momento?
> Stai richiedendo attenzione? Sei geloso?
> Non sei capace, non hai più voglia, non hai capito qual è il motivo? Io ti aiuto!
Esempio 1 evitare la punizione ai bambini: picchia la sorella
Tuo figlio ha picchiato la sorella e noi tuoniamo: “Basta per una settimana non guardi i cartoni!!”
Purtroppo ti puoi arrabbiare quanto vuoi ma serve a niente. Perché non risolvi la causa con una sgridata e una punizione.
E’ molto più utile chiedersi: come mai ha picchiato la sorella?
Forse bisogna migliorare il tempo di qualità che trascorro con lui? E’ necessario tornare a farlo sentire amato?
Allora cerco in questo mese di avere questo obiettivo, mi organizzo per far sì che il nostro tempo prezioso insieme aumenti di quantità e qualità.
Quindi lo guarderai di più negli occhi, gli darai attenzioni esclusive, cercherai sempre di dare attenzioni mentre guardi anche la sorella.
Avrai tutte le accortezze per risolvere piano piano la causa.
Nel frattempo, sul momento, quando intervieni perché ha appena picchiato la sorella puoi abbassarti e dire:
“Cos’è successo amore? Mamma mia, che sberla che le hai tirato! Devi essere proprio bene ben arrabbiato. E lo so che sai che non si picchia … Adesso le chiediamo scusa.
“Lo so che eri tanto arrabbiato. La prossima volta vieni da me e me lo dici perché ti ha preso il gioco… Adesso risolviamo la situazione del gioco e poi la prossima volta non ti preoccupare, vieni da me, mi chiedi aiuto”
La prossima volta, o magari dopo due o tre arriverà a chiamare “mamma vieni perché mi ha fatto questo” e si comincia così, pian piano.
Ecco che è necessario educare e non punire.
(Per saperne di più su come risolvere i litigi fra i tuoi figli puoi leggere: Smettetela di litigare! I 4 passi per risolvere i litigi fra i tuoi figli.)
I bambini non sono cattivi e non sono nemmeno aggressivi di natura, i bambini fanno così perché reagiscono, come reagiremmo anche noi se non avessimo imparato a gestire il nostro bagaglio emotivo…
È possibile evitare le punizioni per i figli che non studiano o hanno preso un brutto voto a scuola?
Vediamo le possibili soluzioni con il prossimo esempio.
Esempio 2 per educare senza punire: ha preso un brutto voto a scuola
Invece di tuonare con un:
“Allora basta, adesso per una settimana non usi il tablet!”
proviamo a ragionare da fuori, estraniamoci come se fossimo un extraterrestre e chiediamoci:
“Ma a cosa serve se gli urlo? Ha preso un brutto voto a scuola perché si è agitato?
Ha preso un brutto voto a scuola perché ha paura delle verifiche? Forse ha preso un brutto voto a scuola perché non ha studiato o perché non ha capito?
Sta vivendo un periodo in cui è più nervoso? Cosa è cambiato da quando ha smesso di prendere buoni voti?”
Allora per evitare la punizione a un bambino o a un ragazzo entriamo nella modalità dell’Aiutante Magico e possiamo chiedere:
“Cosa è successo? Avevi studiato ma non abbastanza?
Cosa posso fare per aiutarti a recuperare questa lacuna in matematica? Che cos’è che non ha capito? È difficile il ragionamento? Allora ti aiuto io, troviamo insieme un sistema per capire meglio il ragionamento…”
Magari è una questione di agitazione?
Magari non crede abbastanza in sé stesso… allora dovrò fare tutta una serie di azioni per farlo sentire più sicuro.
Ovviamente questi sono solo esempi che potrai adattare in base all’età di tuo figlio.
Per educare senza punizioni mira alla causa…
Come vedi mentre le soluzioni cercano di mirare alla causa e sul perché nostro figlio è in difficoltà la punizione invece serve soltanto per creare una distanza tra noi e i nostri figli.
Le soluzioni ci sono, anche se richiedono un pochino di attenzione per essere messe in pratica e diventare automatiche, vale veramente la gioia di mettersi in gioco.
E io sono qui per aiutarti a farlo 😉
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