Cosa fare quando i bambini dicono parolacce ai genitori o a scuola?
Per quale motivo tuo figlio ripete una parolaccia anche se gli spieghi che non si dice?
Quali sono i passi da seguire per aiutare i bambini a non dire le parolacce?
I bambini dicono parolacce perché…
In genere un bambino dice una parolaccia per 3 motivi:
1️⃣ Continua a ripeterla perché la nostra spiegazione razionale “perché non si fa!” non viene recepita. E allora magari, oltre a dirgli che non si fa, posso provare a spiegarglielo in un altro modo che sia più immediato per la sua età.
2️⃣ A volte i bambini riportano le parolacce, ad esempio, dalla scuola materna. Se, nel loro piccolo, magari cominciano ad avere la fiducia in se stessi che tentenna un pochino, possono riconoscere in una persona che dice le parolacce, adulta o coetanea che sia, una forza. E quindi cominciano a ripeterle.
3️⃣ Altre volte il bambino la ripete perché sa che ci punge sul vivo 😊
4️⃣ Altre volte ancora (dipende anche dall’età) sono un po’ una scoperta oppure gli altri ridono mentre le dico e allora le ripeto o quando il mio amico le dice gli altri ridono allora le dico anche io.
Scopri tutti i dettagli e le soluzioni in questo articolo.
Motivo 1: le spiegazioni non servono
Per prima cosa io vado a caccia dei motivi e quindi mi chiedo: “come mai continua a ripetere la parolaccia?”
Un motivo potrebbe essere che continua a ripeterla perché la mia spiegazione razionale “perché non si fa!” a 4 anni non viene recepita.
E allora magari, oltre a dirgli che non si fa, posso provare a spiegarglielo in un altro modo che sia più immediato per la sua età.
Per esempio, posso dirgli (possibilmente con calma e senza accusarlo):
“Quella parola!!! Quella parola lì che proprio non si può dire! Adesso l’hai fatto perché anche tu ti sei arrabbiato! Allora bisogna cambiare: quella parola lì non si dice ma puoi dire: mamma, io sono arrabbiato, arrabbiato, arrabbiato perché non riesco a montare questo gioco!!! Uffa, sono arrabbiato per questo.”
Quante volte dovremo farlo?
Ancora e ancora, tutte le volte che sarà necessario.
Finché pian piano lo disabituiamo a dire la parolaccia e lo abituiamo a usare un altro termine.
Un bambino piccolo non capisce se gli diciamo con serietà che:
“quella cosa non si fa, non la devi dire” “è maleducazione” e “non la devi più fare”.
Questa modalità a lui non arriva e, anzi, più usiamo un tono duro e siamo arrabbiati è più si sente accusato.
Anzi, forse proprio perché si sente accusato, rincara la dose. E quindi continua a dire ancora più parolacce!
Ci possono essere anche degli altri motivi.
Motivo 2: a volte i bambini dicono parolacce perché le hanno sentite, ad esempio, dalla scuola materna.
Magari iniziano a credere poco in se stessi e allora se capita che abbiano la sensazione che chi dice le parolacce sia più forte e più sicuro di sé, allora iniziano a dirle anche loro.
E potrebbero pensare:
“Guarda che carattere, guarda con che temperamento ha detto quella cosa! Guarda che potere che ha sulle persone: alla fine li fa stare zitti e tutti lo guardano! Anche io voglio essere così carismatico! Forse per avere quella forza bisogna dire una parolaccia. E allora io dico la parolaccia!”
In questo caso possiamo mettere in pratica la soluzione precedente, ma, allo stesso tempo, riflettere sul perché potrebbe non sentirsi all’altezza e fare il possibile per rimediare.
Per approfondire l’argomento Autostima, puoi anche leggere questo articolo: Le 9 frasi che fanno sentire tuo figlio uno “sfigato” (e limitano l’autostima dei bambini)
Motivo 3: il bambino dice parolacce per pungere…
Altre volte il bambino ripete le parolacce perché sa che ci punge sul vivo.
Ha capito che per noi va bene tutto, ma non le parolacce! Se le dice scattiamo sull’attenti!
Ed ecco allora che pensa:
“Perfetto! allora io comincio con la prima che ho sentito dire. La ripeto, la ripeto come un disco rotto perché, cara mamma, forse mi ami tanto, ma è anche vero che spesso mi sgridi. E’ anche vero che ogni tanto alzi la voce e urli. È anche vero che un sacco di volte mi dici di aspettare e che non hai tempo.
E’ anche vero che quando io voglio stare con te invece corri e giri come una trottola e quando ti metti a giocare con me non hai tanta voglia, sei stanca, ti addormenti e non mi fai divertire. E quindi cosa devo fare? Io devo fare solo le cose belle per te? Se questa cosa ti dà fastidio, allora la faccio ancora di più!”
Altre volte un bambino ha bisogno di attenzioni di qualità, perché magari siamo sempre di corsa, o perché, magari, quando è bravo e tranquillo noi ne approfittiamo per fare altro.
Ha visto che, quando invece fa qualcosa che non va, le attenzioni sono su di lui e corriamo subito.
Siamo super attente e, anche se per rimproverarlo, stiamo con lui, mezz’ora.
O pur di fargli cambiare idea cominciamo a distrarlo prendendo un gioco o facendogli vedere cosa c’è fuori. Gli raccontiamo finalmente qualcosa.
Ecco che il tasto per accendere le nostre attenzioni nei suoi confronti diventa la parolaccia.
Se noi a monte iniziamo invece a dare attenzione di qualità, non avranno più bisogno di usare uno strumento come la parolaccia per attirare la nostra attenzione.
Quindi, sintetizzando, bisogna trovare la motivazione e darci il tempo, con pazienza, di risolvere il motivo a monte.
Solo in questo modo il bambino smetterà di dire parolacce, infatti non avrà più un motivo per dirle o ripeterle 😊
Se tuo figlio non ti ascolta e vuoi approfondire perché non accetta le tue regole, puoi leggere qui l’articolo Tuo figlio non ascolta? Scopri perché non accetta le regole e i tuoi no
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